Italian Twin Book Series

Chapter 1 - Amica Poesia Vol.2

L’AMORE


L’amore è ció che muove l’umanità ed il cosmo. Se non fosse per

questo moto intenso, anche la vita stessa non potrebbe essere.

L’amore è perció una delle piú importanti colonne della vita.

L’amore ha bisogno di far parte ad ogni tipo di attività umana se

noi vogliamo l’armonia fra noi stessi e tra tutti.

E quando l’amore è assente che le cose vanno male, perchè

allora quell’elemento di cura per noi stessi e per gli altri viene perso

nella palude della nostra esistenza. Per uscire da tale situazione,

tutto quello che abbiamo bisogno, di nuovo, è l’amore!

Ci sono molti tipi di Amore. Possiamo vivere una o molte di

queste forme dell’amore in qualunque tempo. Uno degli elementi

base di questa emozione, peró, è il fatto che è passeggero. Lo

possiamo perdere in ogni momento. Che cosa facciamo allora?

Dove andiamo a cercarlo? Io non so le risposte. Quello che io so è

che le manifestazioni dell’amore sono intorno a noi in tutti i tempi.

La prima poesia in questo capitolo su “Amore” è un tentativo per

definire che cos’è l’amore. Dove e quando lo possiamo trovare o,

meglio ancora, quando esso trova noi.

‘Il sorriso del mio amico’ fu scrittto quando un mio amico andó

in Italia per un anno per migliorare il suo Italiano. Là incontró

qualcuno molto speciale. Parlava spesso di lei, come se non

potesse vivere senza di lei. Il suo amore per questa giovane donna

era particolarmente intenso durante i primi mesi del suo ritorno in

Australia.

Ci sono tante altre poesie su l’amore. Infatti questo primo

capitolo è dedicato a ‘L’amore’. È uno dei temi ricorrenti della mia

poesia. Finisco il capitolo con una canzone: ‘Viva l’amore, viva!’

Poi procedo ad esplorare L’Amore ed il Matrimonio. Per finire, c’è

una sezione minore su una occasione di un Matrimonio ItaloAustraliano a Swan Hill, un paese di campagna a nord dello Stato

del Victoria in Australia, il nostro Paese Fortunato!

Finisco questo capitolo sull’amore includendo anche alcune

poesie sulla felicità. Spero che chiunque segua i sentieri dell’amore

sarà anche benedetto con uno stato di felicità. L’amore e la felicità

mi sembrano essere alleati naturali!



L’amore


L'amore è passeggero,

va a passeggio per il mondo intero.

Tutti ne parlano,

tutti lo vogliono incontrare.

E lui s'avvicina e dice sempre:

"Ciao, come stai?"

È sicuro, è allegro,

è compagnone, è amico.

L'amore è realtà

per quelli che hanno

il cuore pieno di bontà.

L'amore lo si abbraccia,

lo si stringe forte, forte;

lo si accarezza,

lo si accetta tal com'è.

L'amore vuole compagnia,

tutti lo sanno se ce l'hanno.

L'amore non muore mai.

È vagabondo. Questo si sa.

L'amore va dappertutto

sempre correndo, sempre giocando,

sempre cantando...

come un bambino che fa rallegrare.

L'amore è ricco di varietà

che cambia la fantasia in realtà.

L'amore è vita, allegria e felicità.

L'amore è quello che si vuol far.

L'amore è speranza e carità.

L'amore è amare la gente

con tutto il cuore, senza aver

per loro pietà.

L'amore è dire "Buongiorno"

la mattina al tuo vicino.

L'amore è libertà e verità,

è fiducia,

è fratellanza,

è uguaglianza.

L'amore tutto circonda,

tutto vuole amare.



Il sorriso del mio amico


Che sorriso sul viso del mio amico

quand'egli parla della donna sua!

Diventa più bambino, pieno di felicità.

Pensa a lei,

vorrebbe tenerla stretta stretta

vicino a sé, la notte.

Poi il suo sguardo s'allontana...

"Chissà dov'è lei" dice...

e ricorda quei momenti

lì vicino al mare...

quell'ultima volta

prima di partire.

"Ah", dico, "sono più belli i sogni

che la realtà".

Ma il mio amico sorride

col suo sguardo vagabondo,

come per dire: È bella.

E tace.



Amore sul molo di Brighton


Una volta ho amato

una bella ragazza

sul molo di Brighton.

I suoi occhi scintillanti

brillavano con delizia

come le onde luccicano

sotto il caldo sole

di primavera.

Una vecchia signora

che passeggiava

si volse verso di noi,

ma i suoi occhi guardavano indietro

ai tempi che non conoscevamo.

Pensava a quel ragazzo

che l'aveva amata

sul molo di Brighton.

Lui aveva ricambiato quell'amore...

come stava facendo la mia ragazza.

Il tempo è passato

ed anche il mio amore.

Adesso ho soltanto la memoria

di quell'amore che avevo...

ma che non ho più.



Lontananza


Con sogni d'amor pellegrino,

laggiù in quei prati di stelle,

sento squillare una voce che dice:

"C'è sempre nel cuore

un rintocco d'amore".

Allora con dolce rancore

sento nel cuore un dolore

per quegli occhi di nero candore.



Un senso di delicatezza

Amore...


una parola sussurrata

nel soffice movimento

del vento, portata

dalle onde dell'oceano

su mari lontani.

Crudele perla dell'umanità,

gioiello di luce.

Verità! Tu sei così reale...

così inaccettabile, così chiara;

ma la primavera è sempre là...

e la solitudine anche...

insieme e separate:

un senso di delicatezza.



Oh, i vecchi bei tempi!

Che situazione!...


Vivere un amore non vero...

Sentirti come fai tu...

Amoreggiare sulle dune del tempo

in un deserto coperto di limo.

Il sentimentalismo è la passione mascherata

maltrattata dalla trascuratezza dell'amore,

rimasto sul cuscino della verità

in notti brillanti di chiarezza.

Noi aggrediamo il presente,

tratteniamo il momento...

e, fuori dall'abbraccio prima del mattino,

quando l'aurora si rallegra di nuovo,

lasciamo il passato per sempre...

per passare da duna a duna...

per ritornare sulle orme del tempo,

che, purtroppo, non sono più le stesse...

muovendoci in mura chiuse

dove la solitudine rode il cuore,

dove l'ego riapprende la sua verità

per sempre sapendo i perchè

del non sopravvivere piú.



All'amica dell


Mio caro fiore della gioventù

quanto avrei voluto toccare il tuo cuore

con un'amicizia cosi dolce e tenera

che le stelle ci avrebbero sorriso

da un cielo tenebroso

di una notte d'inverno!

Oh amore di tutti i tempi

tu ispiri i poeti più grandi.

Tu tocchi i cuori dei coraggiosi

e indebolisci la forza dei grandi.

Amica mia dei tempi passati,

io mi ricordo di te sempre:

sotto un ponte di un villaggio,

nell'aria degli astronauti,

correndo sull'erba fresca

e sopra le nuvole del mio cuore.

La bella bionda

O amata bionda,

al cor gentil,

sei il piú bel fior

de la terra intera.

Sei angelo su la terra ferma

e donna nell’infinità de’ cieli.

Sei cane guidator dei ciechi in terra

ed altare di speranze in chiese oscure.

Si spande il tuo sorriso nell’immensità

come i raggi di sol in primavera.

La tua beltà rallegra il cor cortese,

i tuoi occhi brillano di tenera bontà.

Sparsi i tuoi capelli in venticello

fanno bandiera alle graziose belle.

Gentile persona ha cuor gentile,

rozza villanella ha duro cor.

Amor, ferito da tue bel sembianze,

dimentica il suo dover in un momento

mentre tu, bella fra le belle,

porti speranza a non amato cor.



Cuore indeciso


Notturno ghiaccio del mio cuore

volgi le tue ombre all’infinito

e guarda le due stelle brillanti

giocare nel vasto mantello radiante.

Lassú, al di là dei sogni,

nella pace eterna dei cuori,

strette due piccole luci

non pensano ad altro che a sé.

Piú su, da un balcone dorato,

si vede un castello incantato

pieno di prigionieri felici

incatenati con tenere spine.

Si scioglie l’incanto un momento

ed apre le porte ad amore

per quelli che non sanno ancora

la gioia di giorni d’estate.

Ma tu, balordo indeciso, continua

a scherzar con la Venere umana

perchè non sai ancora

che le stelle hanno dei cuori.



La stella del mondo


Guarda la luce del sole,

o dolce amica!

Continua a viver nella speranza,

o anima diletta!

Tu sola salverai il mondo,

o creatura divina!

La fede, la speranza, la carità

sono per te tre dolci fiammelle

che ardono nel tuo cuore gentile

con crescente forza d’amore.

Esempio di divina amistà

nell’eterno mondo terreno

fai sí che gli uomini riveriscano

la tua beltà, la tua anima.

Sei donna mortale, lo so,

ma acquisti sembianze divine

davanti ai miei occhi terreni.

La virtú è per me un ideale,

per te, o cara amica, è una realtà.

Guardo il tuo pallido viso,

guardo il tuo sguardo pieno di bontà,

m’accarezzi con dolci parole,

m’accarezzi col tuo amore infinito.

Vedo te e le stelle nel cielo:

tu sei la stella che irraggia le stelle,

in te s’avvolge tutto l’amore del mondo,

in te i sogni delle creature diverse.



Sogni Perduti


Stella nel ciel cangiante,

perchè scompari in un momento?

Sto io diventando cieco

o sei tu che sparisci col tempo?

Ricordi quel tempo passato

quand’io, in quella sera d’estate,

guardavo te nel cielo infinito

e sentivo il tuo calore nel mio cuore.

Freddo è il presente,

ghiaccio è la mia mente.

I tuoi raggi ormai perduti

in altri mondi, in altre sfere,

non piú toccano quel piccino

che vive al di là dei sogni miei.

Rimpiango quel momento nel passato

quand’io guardavo te nell’infinito:

tu, o cara mia, prendevi la mia mano

e mi portavi nel cuor dell’Utopia umana.

Ora non oso piú guardar,

non piú alzar gli occhi miei verso il cielo.

So che non potró mai piú mirar nell’alto,

non piú sognar!



Una Memoria


Fuori dell’immenso buio del mare,

in una calda notte d’estate,

due luci baluginarono nell’orizzonte

dove l’eternità incontra i mari del Sud.

Il mio cuore, trasportato nell’infinità

da pensieri di gioia perenne, imploró

il tempo di fermarsi per un momento.

La pace sommerse il mio essere

mentre guardavo le stelle e

negli occhi del mio amore.

Là, immobile sotto quell’eucalipto,

lei guardava verso il mare.

Il suo sguardo abbracciava

quel mantello di buio

mentre le sue labbra

bevevano champagne

da un bicchiere di carta.

I venti del tempo si sono distesi

di nuovo, ma le memorie

di quei momenti passati

non saranno mai guastati

da questo mondo a corsa di topi.

In quella notte del mio compleanno

sentii dal cielo di stelle la musica

di angeli cantare le meraviglie

di Dio e la grandezza dell’amore.



Dono di Vita


Il piú caro, il piú grande,

il piú bel dono della vita

è Amore.

Trascende la vita stessa,

la morte… tutto.

I mari, i cieli, le stelle,

le montagne incappucciate di bianco,

le colline in fiore, gli alberi,

gli uccelli… tutta la natura

è schiava del suo giogo.

Ma un giorno verrà quand’io,

seduto sopra una panchina,

sotto un albero in fiore,

guarderó giú verso l’orizzonte,

in quel crepuscolo d’estate,

accanto a lei… dagli occhi sognanti,

con dolci sembianze, piena di vita,

ma in quel momento in pace.

Ameró quell’aperta mente,

quell’abbagliante sorriso,

le debolezze, le tenere e rosee gote,

la bontà e l’umana virtú.

Quel giorno le diró: “T’amo.”



Per sempre...sogno


Schiva, passeggera e giovanile,

la bella mia, che fra tanto chiasso,

ha sempre mantenuto il suo decoro.

Mi sembra in momenti d’allegria

statuesca e divina in realtà.

M’è sempre parsa nei giorni miei sereni

irraggiungibile… come quando da bambino

stendevo invano le mie tener mani

per afferrar le stelle sí lontane.

Peccato! Avrei potuto in questo mondo

vano goder le gioie della primavera,

che sempre passa presto, senz’addio.



Via con il vento


O sogni miei cosí storti e vani,

quando attratti dal venticello di primavera,

cosí freddi e senza pensieri, cosí inumani,

davanti alle amate sembianze…

Inconscienti, come guanti coperti di ferro,

che spaccano gli sguardi stanchi e disperati.

Poi la gioia sommersa, rimasta a piedi,

in giorni d’inverno tra luci d’estate,

rivelando a me il freddo del mezzogiorno,

la nebbia ombrosa di rimanenze passate.

Amavo la bellezza di insospettate verità,

lo sguardo solitario che spariva col tempo,

fin quando il domani brillava chiaro

su campi verdi, pacifici e quieti.

Amavo la gioia della serenità…

felice negligenza del ricorso umano.

Ho bisogno della calma di nottate fresche,

quando la tenerezza si rallegra

scatenandosi luminosa.

I tempi perduti non ritornano mai

per rattoppare le vie di sbagli passati.

Perchè ! Il futuro, come un corvo,

è egoista e brutale davanti a vedute calde,

dove i sogni si meravigliano

a dispetto della natura.

L’amore, remoto nelle delizie forti,

riserva i suoi diritti al diritto appagato.

Dal male il bene non puó venire,

mai per sempre… neanche stanotte!



Al mare


O sole glorioso, che invecchi

quando l’ombra della notte s’avvicina,

tu hai costruito in questo mio cuore

una nostalgia eterna…

una nostalgia sempre piú presente

ogni volta che io guardo la tua testa

infuocata scivolare dietro gli orizzonti

di questi mari del Sud.

Io voglio allora cantarti una solitaria

canzone d’amore, ma si, ogni volta,

tu cresci saggia e mi lasci freddo.

E la mia canzone ancora dormiente

nel mio cuore riscalda il mio essere

con la solitudine, mentre lí dall’altra

parte, passato il blu, l’amore

trascende pure la mia solitudine.

Ed amore entra nel mio cuore

cosí armonioso e libero, che io penso

che è tutto per me!

Allora io voglio spargerlo intorno,

restare per una volta con l’umanità,

insieme alla natura, sposati eternamente.

Ma poi il tramonto fa nascere la notte

ed io smetto di sentire… e ritorno a sognare!



Una canzone di pace


O amanti, che avete passato i giorni d’estate,

fate per una volta un passo sulle orme eterne del tempo.

Vivete di nuovo i giorni passati quando voi,

seduti accanto alla curva del fiume, ascoltavate

il salice piangente cantare un’eterna melodiosa

canzone di pace.

Sentite le meraviglie della natura,

la grandezza dell’uomo ed il suo stato benedetto.

Amate la verità anche se passa,

amate la giustizia per i suoi stessi meriti e, soprattutto,

amate il cielo, i vostri giorni ed i vostri sogni.

Non invecchiate nella nicchia del vostro tempo,

non bestemmiate la vita ed il destino.

Siate felici con il vostro fardello,

ma non dimenticate di cercare di piú,

mentre cantate per sempre

un melodia d’amore,

una canzone di pace.



Ritratto d’indifferenza


Ghiacciati momenti di crudeltà

significano vendetta, solitudine.

Un vero campo vuoto!

Come un respiro di oro,

mortale… un re cobra.

Ah! Fa male, fa male…

Niente lacrime. Soltanto sguardi fissi

negli occhi che da tempo hanno condiviso

sguardi di comprensione, sorrisi di tenera gioia.

Dove una volta la distanza non era barriera,

adesso cosí vicini… un sipario di ferro.

No… nel mio cuore c’è ancora il dolore:

un luccichio di speranza che giace sull’orlo

di un dirupo di sabbia.

La crudeltà non è risposta, non è vendetta…

ecco il mio cuore su un vassoio d’argento

pronto a morire di una morte inaridita…

dalle mani dell’amore… un pesce freddo.

Mai in primavera si è l’amore cosí sciolto.

Mai un petalo ha perduto il suo diritto

di vivere, di crescere, di splendere con bellezza.

Mai sono i cieli stati cosí fermi,

cosí propensi ad inghiottire

nelle sue volte

le caldi stelle di un cuore

una volta radiante

che non piú sente,

che non puó piú amare

una Venere della solitudine,

un ritratto d’indifferenza.



Sorpresa


Pieno di ilarità, il sorriso

della mia bionda amante

incanta il momento con i suoi

occhi scintillanti… e la sua bocca…

oh… sta cacciando fuori la lingua!



Donna mia


Senti, donna mia,

senti le note dell’amore

nei miei sospiri,

nelle mie parole.

È tutto un vocio

di ansie, di emozioni.

Quando sono insieme

a te, felicità.

Tu sei mia,

come il sole prende il giorno

cosí mi accompagni tu.

Al lavoro sento i tuoi raggi

che mi riscaldano le ali.

Sento il calore del tuo corpo

mentre passo il tempo

in attività diverse

che mi portano via da te.

Ti voglio ogni momento,

tu sei vicina a me.

Quando mi giro… ti sento

e ti tocco nel vuoto.

Sento il tuo sorriso

dentro il mio,

le tue labbra bagnate d’amore.

I tuoi occhi che mi vedono

tra i muri del mio mondo

lontano da te.

Ti voglio bella mia.

Sei qui.

E quando ti vedró,

oh no!

Amore è finito.

Non vivo piú

senza di te.

Stammi vicino amore,

Stammi vicino amore.



Il salice piangente

Quel

velato

salice piangente

ancora mi dà

l’estasi

mentre ricordo

la soffice

delicatezza

della sua amabile

femminilità.



Un abbraccio


Il

piú caldo

abbraccio

puó

a volte

dare

il

piú grande

piacere.

Come se

nel caldo

dell’estate

tu stessi

baciandola

sotto

la frescura

di un gigantesco

salice piangente.



San Valentino


Valentino, Valentino,

dove sei, oh Valentino?

Nel profondo del tuo cuore

tu troverai me, il tuo Valentino.

Valentino, Valentino,

andrai via qualche volta?

Poichè il tempo è eterno, tu sai

che io sono e posso solo essere il tuo Valentino.

È per questo che io mi sento bene

dentro e sono felice di essere?

Quella è la ragione per amare,

per la gioia, per stare insieme… per noi stessi.

Tu sai che nella mia vita

tu sei stato e sei il mio Valentino!



Viva l’amore, viva


Nel cor sento stasera,

o genti ch’ascoltate,

questo sentimento

che a voi voglio donar.

Vorrei che tutto il mondo

cantasse una canzone,

quella dell’allegria

per viver con amor.

Vorrei sempre ballare,

sempre restare allegro,

tutti i giorni miei

per far gioir il cor …

Viva l’amore, viva,

Viva l’amor piú grande

per tutti quegli amanti

che cantano cosí:

Beviam, beviamo insieme,

diamoci la mano,

balliamo il girotondo

sempre cantando “Amore.”

Beviam, beviamo insieme,

diamoci la mano,

balliamo il girotondo

sempre cantando “Amore.”

Vorrei cantar con lei

ch’ha la voce d’oro,

vorrei starle vicino,

vicino col mio cuore.

Ora sentiamo in coro

questo nostro grand’amore

per gioia ed allegria,

morir senza dolor…

Viva l’amore viva,

Viva l’amor piú grande

per tutti quegli amanti

che cantano cosí:

Beviam, beviamo insieme,

diamoci la mano,

balliamo il girotondo

sempre cantando “Amore.”

Beviam, beviamo insieme,

diamoci la mano,

balliamo il girotondo

sempre cantando “Amore.”

Viva l’amore, viva,

viva l’amor piú grande,

viva l’amore, viva,

viva l’amore mio!

Chapter 2 - Amica Poesia Vol.2

L’AMORE ED IL MATRIMONIO


L’amore non sempre sfocia poi nel matrimonio… peró il

matrimonio è per molti il porto naturale di una relazione

amorosa…

Il matrimonio è dove l’amore porta la sua speranza, i suoi

sogni, la sua crescita…dove poi si forma una casa, una

famiglia. Dove arrivano i bambini, i parenti, i vicini. Dove si

cresce a poco a poco, sempre piú vecchi. Dove l’amore

risiede nel tempo che abbiamo su questa terra.

Molte volte l’amore fra due persone si forma presto, o si

forma un pó piú tardi o si ferma del tutto. Spesso il

matrimonio non è il luogo dove l’amore giovanile trova il suo

terreno fertile. Ci sono troppe cose nella vita che vengono a

sfidare la coppia. Perció ognuno deve cercare, provare a far

durare il rispetto reciproco e la propria individualità.

Quando c’è e rimane l’amore reciproco, tutto è possibile.

La coppia a poco a poco diventa ‘uno’ , anche con le sue

diversità individuali. In Inglese dicono che ‘Love and

Marriage is like horse and carriage’, cioè Amore e

Matrimonio vanno bene insieme, come il cavallo e la

carrozza.

Siccome ho fatto qui in Australia il Maestro di Cerimonie

nelle feste nuziali, dove usavo le mie due lingue, le

considerazioni sulle coppie che si sposavano mi venivano

spesso in mente. Ho visto tante coppie che si volevano

veramente tanto bene, ed altre che a volte ti facevano

pensare che forse quel nodo matrimoniale non poteva durare.

Spesso sentivo confermare da altri che le cose per una

coppia o l’altra erano andate in maniera del tutto opposta a

quanto io avevo pensato il giorno delle nozze.

L’imprevedibile è possibile in fatto di amore e matrimonio.



Sulla strada per il matrimonio


Quando incontri il tuo partner,

colui che fu fatto per te,

tu cominci una nuova vita

in compagnia. Per la strada,

il tuo viaggio puó essere

un vero vincitore perchè potete

fare piani per il domani

mentre vi tenete per mano.

Vi potete abbracciare in inverno

per far passare il freddo.

Potete sorridere in primavera

e prendere piacere nelle gioie

che si presentano davanti a voi.

Potete condividere il calore

dell’estate con tutti i suoi raggi di sole.

Poi in autunno potete vedere i frutti

della vostra condivisa compagnia.

Quando avete scelto di camminare

insieme in mezzo alla nostra umanità

voi sarete una coppia di sposati!



Ti amo


Poi io vidi

nello splendore

dei tuoi occhi

l’amore scintillante

dell’attrazione.

Tutto questo tempo

noi lo abbiamo passato

nella scoperta reciproca.

Abbiamo trovato

l’uno nell’altro

un compagno.

Questa è la ragione

della mia proposta

di matrimonio.

Io credo nella nostra promessa

di amare, di vivere, di condividere

tutto quello che abbiamo

e tutto noi stessi

l’uno con l’altro.

Che non ci sia

un’unione piú grande

che quella di svegliarci

ogni mattina e dire: “T’amo”.

Di dirlo sul serio ogni giorno,

tutti i giorni della nostra vita.




Nel nostro amore

l’uno per l’altra

abbiamo scoperto

un rispetto reciproco

e una comprensione che va oltre

ogni altra cosa nella vita.

Noi abbiamo trovato i semi

che cresceranno nel tempo.

Porteranno l’armonia e l’equilibrio

per i nostri bisogni reciproci.

Noi non dobbiamo essere

gli stessi individui ma dobbiamo

complimentarci nel corso

della nostra vita quotidiana.

Come partner, noi abbiamo

il dovere della lealtà reciproca.

Il legame che abbiamo sigillato

è un principio nella nostra via

per una vita insieme

come una vera coppia.



Oggi ci siamo sposati


Noi siamo stati fatti

per stare insieme.

Questo l’ho saputo

dal primo momento

in cui ci siamo incontrati.

Non c’è piú grande

emozione di quella

che l’uno sente per l’altro.

Questo legame naturale

tra noi è piú forte

di noi stessi.

Questo è il motivo per cui

abbiamo giurato oggi

il nostro amore davanti a Dio.

Leviamo i nostri ringraziamenti

a Lui con una preghiera

sentita profondamente

per il nostro futuro insieme.

Che il nostro mondo sia

pieno di pace e di rispetto reciproco.

Che ci sia la naturale estensione

del nostro amore nella creazione

della nostra famiglia.



Siamo Uno!


Tu sei adesso mia

ed io sono certamente tuo.

Noi siamo uno.

Siamo sposati.

Guardate il nostro amore.

Stanotte noi festeggiamo.

Diamoci l’un l’altra

amore, attenzioni e libertà d’azione.

Noi adesso camminiamo

insieme in una nuova alba.

Questo nuovo giorno porterà

per ambedue un nuovo principio.

Noi vogliamo vivere sotto

un solo tetto per condividere

ogni nuovo giorno con amore,

con affetto e comprensione.

Ci accettiamo l’un l’altro

per come siamo, e promettiamo

che lavoreremo insieme

per migliorare la nostra vita.

Stasera siamo circondati

da familiari ed amici.

Ci siamo riuniti qui per condividere

il nostro ‘primo’ pranzo come marito e moglie.

Guardiamo in avanti ai nostri

pranzi di famiglia nella nostra casa.

Condividiamo un nuovo senso di libertà

insieme come uno – siamo uno!

Tu sei adesso mia

ed io sono davvero tuo.

Noi siamo sposati:

siamo uno.

Diamo adesso un via alla nostra vita

e cerchiamo di essere giusti l’uno con l’altra:

guardate il nostro amore,

stanotte lo celebriamo!

Adesso noi camminiamo

in una nuova alba,

un nuovo giorno: stanotte

noi celebriamo il nostro matrimonio

ed un nuovo principio.

Siamo circondati

da familiari ed amici.

Ci siamo riuniti qui

per condividere il nostro pasto insieme.

Facciamo questa cerimonia,

questo giorno tanto aspettato

con un nuovo senso di libertà






MATRIMONIO ITALO-AUSTRALIANO


Da quando sono arrivato in Australia nel marzo del 1963,

ho partecipato spesso a dei matrimoni italo-australiani. Sono

stato invitato, sono andato in chiesa, sono andato alle feste

in sale o ristoranti, sia in città che nei paesi di campagna.

Ho anche lavorato in cucina come assistente cuoco, poi in

sala ricevimento come cameriere e capo cameriere, ed infine

ho anche fatto il Maestro di Cerimonie per un quarto di

secolo!

Quello che piú mi è piaciuto di tutte queste belle

esperienze di fine settimana è stata l’atmosfera creatasi prima,

durante e dopo la giornata di festa con familiari, parenti ed

amici. Nel mio caso anche con quelli che lavoravano per gli

invitati per preparare e servire il pranzo e per organizzare la

serata seguendo un programma ben definito che non è poi

cambiato tanto durante tutti questi anni.

La formula del matrimonio italo-australiano è riconoscibile

dal fatto che le famiglie con parenti ed amici festeggiano la

coppia appena unita in matrimonio e poi si divertono tanto

con il pranzo, la musica, il ballo ed anche con le cerimonie

del taglio del nastro, della torta, del brindisi con ‘They are a

jolly good couple’, e poi il ballo ufficiale, che sia valzer o

musica scelta dalla coppia. C’erano anche i telegrammi, la

presentazione di mazzi di fiori e di regali a compare,

comare, damigelle e cavalieri, paggetti e genitori. Insomma

nessuno viene tralasciato… O almeno cosí è stato per tanto

tempo. Adesso con le seconde e terze generazioni di figli di

emigranti italiani si comincia a vedere un

approccio un pó diverso. A volte molto piú semplice, a volte

molto piú stravagante. Peró il principio di festeggiare il

matrimonio è rimasto per una buona percentuale di coppie

che si sposano.

Per questo ho voluto includere in questo secondo volume

di Amica Poesia qualcosa di diverso ma con uno spirito

atipico nella nostra vita qui in Australia.

Il racconto poetico di un viaggio in macchina dalla città di

Melbourne alla cittadina o paese del nord ovest dello stato

del Victoria, cioè Swan Hill.

Quante volte mi ha chiamato lí il neo defunto Joe Maggio,

personalità cordiale e socievole, per fare il Maestro di

Cerimonie a tante coppie che si sposavano. Ricorderó

sempre con affetto la sua accoglienza ed i suoi modi signorili

del saper agire con tutti. Questo viaggio poetico lo dedico

anche alla giovane nipote Maria che osservava il mio

scrivere in macchina durante il viaggio, mentre la mamma

era in dormiveglia ed il papà guidava…



Verso Swan Hill


Papà alla guida

della vecchia Kingswood.

Prendiamo lo zio

il “multi” Australiano.

L’invito al matrimonio

ci porta sulla strada

di Swan Hill

Per la strada

si vedono le pecore,

le “farme” di cavalli.

Nel “background” della macchina

suoni di Elton John.

Il sole splende.

C’è il rombo dell’aria,

causato dalla velocità.

Un panino e caffé

sotto l’eucalyptus.

Vita in movimento.

Sorridono gli occhi di mamma.

Nell’aria del paesaggio australiano

il sole splende...



Il driver


La strada troppo diritta,

la noia accompagna

il guidatore.

E lui corre, corre,

corre ansioso al suo volante!

Non sa che il movimento

impedisce la creazione!

La strada è lunga.

Il magpie vola pauroso

attraverso la strada.

Il poeta brontolone

dice: “Fai cento!”

Il guidatore sempre

diritto va.

Il piede accelera

fino ai centoventi.

Sssh... non interrompere.

Tutto è calmo...

La calma porta il sonno.

Il guidatore con la mente

mette tante sue mucche

lí nel prato e sogna

ad occhi aperti...

Le pecore brucano l’erba.

Non c’è pastore

ma solo recinto di ferro

filato, spinato.

La vera Australia!

Il sole splende...

L’acqua ai lati

della strada diritta

parla di pioggia notturna.

Al matrimonio si va

via dall’inquinata città.

Il guidatore è diventato

aviatore! Si vola

verso “Serpentine”!

Lí, in lontananza, un tocco

di paesaggio australiano!

Un branco di alberi

in mezzo alla campagna

desolata!

Tutto un gioco dell’eternità.

L’uomo guida... la fatica

e la noia li coglie un pó

tutti diversamente.

L’autista commenta

“Che shit di uccello!”

La mamma silenziosa dorme già

dietro gli occhiali da sole.

Maria è in dormiveglia

con una strizzatina d’occhio

sul poema in movimento!

Lo scrittore fa camminare

la sua penna...

Il guidatore accende un’altra

sigaretta... che brutto vizio!!

Si passa un paesello

ma presto se ne va.

La strada ci apre davanti

l’estesa vallata del Loddon.



Il moscerino


L’altro giovedí sera,

in mezzo all’alluvione,

un moscerino grazioso

è nato sotto l’orecchio

di una pecora nera.

Skitty, il moscerino,

ha cominciato la sua breve vita

sotto un cielo oscuro ed

il tempo pieno di nuvole.

Era bagnato questo mondo

per tutto il venerdí.

Il sole è uscito sabato

peró quel moscerino, poverino,

è finito sul finestrino

della Kingswood con

un grande “splash”.

Che fregatura la vita!



Fermata


A Kerang una fermata

sotto un gum tree

seduti su una panchina

con il thermos mezzo pieno:

una tazzina di caffé

già zuccherato.

Pausa necessaria...

Una chiacchieratina,

poi di nuovo la strada.

Tracce di acquazzone

già passato...

La siccità è lontana...

cielo azzurro

con sprazzi di nuvole bianche

estensione verde, sulla sinistra,

un lago di sale.

Ogni tanto le pecore bianche

tosate affermano la primavera

già inoltrata.



Riflessione


Respiro d’aria fresca

il ronzio di una macchina in corsa

che rompe la pace o la solitudine,

come la vuoi chiamare.

È un mondo

che ti fa apprezzare

il calore dell’umanità.

Terra Australis

sotto la stella del Sud!

Rifugio d’emigrati

di tutte le nazionalità!



Lago Boga


Ecco il Lago Boga

con le sue barchette.

Annuncia Swan Hill:

un autobus della ferrovia

ci viene incontro.

Ricordo del Pioneer Settlement.

Le esuli casette

in mezzo al vasto verde.

Momento di civiltà!

Chissà se durerà!



Motel


Eccoci a Rio Vista

Siamo arrivati. Saluti.

Joe prende la torta.

Il motel. Preparazione.

Per tutti la chiesa.

Per me... la lista,

il programma, la doccia...

mancano le calze nere,

il profumo dopo-barba.

Film di background

sulla flotta americana.

Conflitti estranei

del mio tempo.

Quattro arance e

una mela.

Rifiuto il caffé...

c’è un furry friends

sul tavolino...

il koala mi guarda.

Ordino dal menu

la colazione per domani.

Sono arrivati dalla chiesa...

Non ancora...

Aspetto nel Flag Inn

di Jane Eliza.

I nomi inglesi rendono

il ricordo piú vivo,

piú reale.

Fa fresco,

ma tutto è in ordine.

Sono pronto. Aspetto.

Eccoci! In tempo!



Sala ricevimento


Accompagnato a Rio Vista.

Non c’è Joe. Aspetto.

Guardo i preparativi.

Sono pronto. Tutto in ordine.

Arrivano il fotografo,

i produttori del video,

i componenti dell’orchestra.

Momento teso, ansioso,

preoccupante, ma calmo.

La quiete prima della festa.

Ecco i primi invitati.

La mamma con la bottiglia

da riscaldare per il bebé,

l’uomo che chiede qual è il suo posto.

E poi invitati piu numerosi.

Buonasera. Sorrisi. Cordialità.

Il cocktail, la firma sul registro,

la ricerca del tavolo.

La confusione. Prima atmosfera.

Il piccolo sbaglio,

la mancanza di comunicazione,

le piccole richieste,

son tutti seduti...

siamo quasi pronti.

Organizzo il corteo:

i familiari, il compare

e la comare,

le damigelle e i cavalieri,

gli sposi e i paggetti.

Annuncio l’entrata.

Tutti in piedi.

Benvenuto agli invitati

da parte dei Padula e

degli Attardo.

Entrano genitori,

nonne, fratelli e sorelle.

Ecco gli sposi.

Musica per l’occasione...

Il nastro ai paggetti,

le forbici agli sposi.

L’Ave Maria.

Luci per il video.

Flash di foto.

Il taglio del nastro.

Auguri. Coro di

“For they are a jolly

good couple”.

Brindisi.

Buon appetito.



Il pranzo


Antipasto già sul tavolo.

La musica allieta la serata.

Lasagne. Floor show di Sam.

Tutto liscio. Il pranzo all’orchestra.

Preparazione per il primo ballo.

Stelle filanti in mano.

Il corteo nuziale circonda

gli sposi in pista.

Le luci, i flash, gli applausi

Apro il ballo...via!

Buon divertimento!!



Felicità


La felicità è uno stato dell’essere, del vivere, del positivo.

Gli umani ed anche gli animali, nonchè l’ambiente, la

comunità o le istituzioni si possono trovare in una fase di

felicità. Essere o sentirsi felici può durare per un periodo di

tempo che varia da situazione a situazione. Troviamo spesso

la felicità nella nostra interpretazione idealistica di eventi o

dall’esistenza di fatti che ci danno speranza per un futuro

migliore.

La felicità è soprattutto un sentimento esaltante che ci fa

sentire leggeri, che ci fa apprezzare quanto è bello tutto

quello che ci circonda. Spesso la felicità nasce dall’amore; a

volte viene quando meno ce l’aspettiamo. Porta sempre con

sé tanta soddisfazione, tanto ottimismo, tanta pace. Per

questa ragione la felicità è ricercata e riconosciuta come uno

dei più importanti fattori della nostra esistenza.

La felicità ha bisogno di libertà, porta gioia e letizia,

rende potente chi la sente. Sembra che la fortuna porti ai

felici soltanto bene e benessere, che la loro vita sia ben

riuscita, che tutto arrivi a loro favorevolmente. Sono degli

esseri vittoriosi e forti.


Però la felicità non è duratura o esclusiva. Quindi va a

passeggio fra gli uomini e le donne, fra i vecchi ed i

bambini, anche fra i canarini! In questa mia collezione di

riflessioni sulla felicità, troverai esempi di chi è felice ed in

quali circostanze. Non è detto che la felicità possa essere

catturata o ritenuta da coloro che si sentono felici, anzi essa

è così frivola e cangiante che è capace di sparire ancora

prima che il felice se ne accorga! Però è felice chi vuol

essere felice. Del domani non c’è certezza, e preoccuparsi

troppo delle cose mondane non porta a nessuno quella

possibilità quotidiana di trovare la felicità, che in realtà è qui

da sempre, per sempre.



Felicità


Un bocciolo mi dà tanta speranza

perchè è felicità.

È amor nascente,

gioia di primavera.

E tu, mia cara amica,

sei pianta orgogliosa,

madre d'un fior.

Quel fiore in primavera

è tutta la tua vita,

è una parte del tuo cuore.

I delicati petali irradiano

il cielo blu con fasci di luce

e di calore.

Il mondo s'inchina,

le stelle s'incantano

davanti a questo miracolo di vita.

Le nubi corrono veloci

verso l'orizzonte,

e tutto è schiarito

perchè un garofano è nato.

È nato! Felice momento!

Bocciolo primaverile! Ed è tutto

profumato di amor materno.

"È mio quest'amor"

grida la mamma al vento.

"Grazie mio Dio,

grazie di nuovo.

Farò del mio meglio, lo so.

Grazie angeli divini

che, lieti, suonate per il mio bambino.

Grazie, Madre Terra.

È così piccolo come farò?

È mio, è il mio bambino!

Che gioia! Che felicità!

Il mio cuore trema

ricco d'allegria!...

Anch'io un giorno ero così...

Ma adesso son pianta

che piange, che ride

per amore.

Vedrò un giorno

questo bocciolo

aprirsi con l'estate,

diventare pianta anch'esso.

E lui sarà un altro.

Ma io l'ho fatto vivere,

io gli ho dato vita."

Sarà felice quel giorno

quando le stelle non ci saranno più,

quando il buio, o cara amica,

sarà tuo... nostro.

Ma felice sarà quel giorno

quando tu alzerai gli occhi verso il cielo

e, contenta, con sorriso divino,

chiuderai gli occhi felici

perchè la tua vita vivrà ancora...

ed ancora...

E allora le stelle

sorrideranno a te;

allora tu saprai il segreto,

il segreto della vita.

Soddisfatta sorriderai

anche tu alle stelle.

Di’ loro ch'hai lasciato

il tuo bambinello

laggiù tra le piante,

tra i fiori, nella valle,

sulle strade, in una casa,

sotto un ponte d'amore.

Dì loro ch'egli pensa

alla mamma ancora,

ed ancora sarai tra tutti.



In prigione con felicità


Ho due canarini in una gabbia

nel mio giardino.

Un giorno la canarina dalle sbarre

si liberò,

ma restò là vicino alla gabbia

per un pò.

"Ora che farò, ora con chi vivrò?"

si domandò l'uccellino fuori della prigione.

L'altro uccellino mesto se ne stette

lì, solo nel suo mondo,

solo con i suoi ricordi,

mentre la canarina volò nel giardino,

nell'azzurro del cielo,

nella libertà.

Stanca infine la canarina

si crucciò nell'erba fresca,

sotto un raggio di sole,

e pensò al compagno in prigione.

Così s'addormentò.

Una mano ad un tratto l'afferrò,

ed essa poverina

alla sua fine pensò,

ma la mano alla gabbia

di forza la riportò.

Il canarino di gioia sobbalzò

e con impeto accarezzò

il suo perduto amor.

E così la canarina

nel suo nido ritornò,

e d'allora se ne stette

in prigione con felicità.



Rallegrati!


Rallegrati oh natura davanti alla cattiveria

perchè il momento della giustizia è giunto!

Rallegrati oh tu dal cuore giusto

perchè la saggezza e la comprensione sono arrivate!

Rallegrati oh sorriso sulle labbra di coloro

a cui la vita ha insegnato le buone maniere!

Rallegrati! Rallegrati per sempre oh cuore mio

fra bontà e cattiveria, in guerra ed in pace!



La bacchetta della felicità


Traditi sono i gioiosi sogni

dell’amore, come notti vuote

con stelle vagamente lucenti.

Come un’eremita, per sempre

gironzolando nell’infinito,

la felicità bussa invano…

eccetto in primavera… quando

la gente ha un pó piú cura.

Poi di nuovo la felicità serpeggia

via… ed è chiusa in una gabbia

dal tempo… ad un tratto, cosí.

La felicità vuole rimanere,

ma la gente la manda via

perchè le persone sono diventate

schiave della convenzione,

prigioniere per scelta.

La gente non sa che la felicità

è nella natura: la sorgente della gioia.

L’amore è come una bacchetta magica

che fa i suoi miracoli nel presente.

Ieri o domani rovinano la gioia

di vivere il momento,

di odorare il presente.

No! Io non voglio lasciare il presente,

lo voglio conoscere meglio…

fino a domani quando… chissà?






LA NATURA E LE STAGIONI


Nella mia vita la Natura e le Stagioni sono state

sempre presenti nella mia vita quotidiana. Sia in Italia

che qui a Melbourne, nello stato del Victoria. La Natura

e le stagioni procedono insieme. Cioè ci sono quattro

stagioni e, generalmente, la vegetazione cresce

secondo la stagione in cui si trova. Anche le attività

della nostra società sono allineate con l’andamento

delle stagioni di ogni anno. Tutto il nostro

condizionamento come cittadini del paese in cui

viviamo si sviluppa intorno a questa realtà della Natura.

Peró le quattro stagioni rappresentano per tutti anche

gli eventi cronologici della vita. La primavera è il

principio della vita, quando tutto comincia a farsi vivo,

crescere ed a fiorire. L’estate è quando le persone e le

cose naturali diventano adulte, prendono la loro forma

e il loro modo di essere. L’autunno rappresenta il

raccolto della nostra esperienza e delle nostre fatiche,

quando arriviamo ad avere e godere i molti frutti della

nostra crescita e vita da adulti. Infine l’inverno arriva e

gli alberi perdono le foglie, i frutti sono stati raccolti, il

tempo è piú grigio, la natura si concede un periodo di

riposo… e dorme. Per gli umani questo periodo è

l’ultima tappa di ogni anno e della vita stessa, quando

il momento finale ci porta via.


Le mie poesie che sono cadute in questo cesto

poetico sono quelle sulla Natura, quelle su una specie

di fiori a me cara, cioè Le Rose, ed infine sulle quatrro

stagioni. Concludo questo secondo capitolo di Amica

poesia Volume 2 con due poesie sui danni alla nostra

vita di umani e della Natura. L’inquinamento è quello

di cui noi umani siamo responsabili, mentre El Nino è

l’effetto di un fenomeno particolare che esiste sulle terre

bagnate dall’Oceano Pacifico… che non è sempre

pacifico!

Sono sicuro che troveró o scriveró altre poesie su

questo tema della Natura e delle stagioni…è un tema di

tutti i tempi e per tutti noi. Mi auguro che anche coloro

che vivono vicino ai tropici o nelle regioni polari

potranno godersi queste poesie “mediterranee”… cosí

spero!


Le mie stagioni


Mi sono rasserenato

nella luce di giorni passati

in mezzo al frastuono

del temporale primaverile.

Mi sono tuffato nell’acqua

salata di un mare d’estate,

quando il sole dominava

con i suoi raggi la terra.

Ed ho assaporato i frutti autunnali

appesi a quegli alberi chiomati

tra il fresco odore delle foglie

nella penombra del frutteto.

Adesso mi butto nella neve fresca

appena scesa dal cielo in quest’inverno

pieno di memorie e di fantasia

nel calduccio della mia terza età.

Ogni stagione mi ha portato

i suoi doni, il suo odore,

il suo sapore.



Stagioni d’amore


Oh sogni giovanili, cosí storti e vani

quando attratti dal primo venticello

di primavera, cosí freddi e spensierati,

cosí inumani davanti a sguardi “in amore”!

Sogni incoscienti, come guanti di ferro

che schiaffeggiano le stanche guance,

siete voi che svegliate l’ardore,

che ci fate disperati per amore!

Poi la gioia capovolge la disperazione,

lascia per terra i giorni d’inverno,

invita il caldo dell’estate, nella luce

del mezzogiorno, quando tutto rivela

la bellezza del vivere, con amore!

Quando arriva il raccolto di una vita

armoniosa, ritorna di nuovo l’insieme

dell’esistenza di ricordi, per farci felici!

E cosí che si assaporano i frutti dell’amore.



Le quattro stagioni


A me piacciono tutte le stagioni perchè ognuna di essa

ci dà qualcosa di diverso e d’importante.

L’ estate

L’estate arriva come il culmine di un sogno, di una meta

positiva della nostra vita. Tutto è facile nelle estati che

fanno le brave perchè anche esse, a volte, sono capaci

di strafare e di portare danni e tragedie. In generale

noi pensiamo all’estate con affetto ed amore perchè è

un periodo di vacanza, di festa, di svaghi. Quando

arriva l’estate è come se arrivasse il periodo piú bello

di tutto l’anno. L’estate è il culmine di tante cose, è il

periodo adulto della natura, quel tempo di caldo e di

vita, di giornate lunghe, di notti piene di vita sociale. La

natura tutta è sveglia e viva, il mare è particolarmente

attraente, come lo sono quasi tutti gli ambienti: di

montagna e di collina, dei luoghi alpini e cittadini, dei

fiumi e dei laghi, di pianura e di campagna.

L’autunno

L’autunno ci porta il pieno di tanti frutti ormai maturati,

pronti per essere raccolti. Anche la vita umana ha

queste caratteristiche autunnali. Dopo aver vissuto da

adulti per affermarci nella società, per avere le nostre

cose, la nostra famiglia. Questo è il momento

culminante della nostra energia e della nostra attività.

Siamo già arrivati all’inizio della terza età, quando

abbiamo raggiunto il culmine di quello che possiamo

fare.



L’inverno


La natura si prepara a riposare. Noi esseri umani

cominciamo a ritirarci in noi stessi, a riposarci. Siamo

appagati di un anno passato o di una vita vissuta.

Questa è la sera, la notte, il periodo dell’inverno

quando tutto tace e riposa. A volte è anche la fine. Peró

è una fine anch’essa passeggera perchè ritorna…

La primavera

… ed il ciclo di un altro anno, di un’altra vita. Gli

umani lo sanno che dopo ogni ciclo di vita e di morte,

affiora di nuovo la volontà di continuare, al riemergere

di nuove esperienze e di nuove sensazioni che le

quattro stagioni ci portano ogni anno e per la nostra

vita.



La realtà di brina


La brina gioiella nel sole glorioso del mattino

appare come un prato di diamanti

sparsi sul verde della primavera in arrivo.

Un certo fresco, uno strano dolore

sta superando la lotta per l’esistenza.

In un chiarore insolito, il giorno passa

lentamente come se l’eternità, per una volta,

volesse imprimere su questo mio cuore un sentimento

che si sveglia alla realtà della verità .

L’uomo ha tutto ció che il giorno rappresenta:

un animale sensibile che si rallegra con la natura

con il gongolare del giorno.

Nessuno è indifferente

alla strana felicità della foresta,

alla pace quieta che si trova in campagna

in giorni cosí chiari. Nella giungla

della città si sente un cardellino cantare,

un’amara melanconia pervade l’aria

che è cosí struggente di vita.

Il vecchio sogno della natura è morto:

là rimane soltanto la rumorosa vita

della civiltà.



Primavera


Nell’aria si vede la primavera

che appare diversa ogni anno

fra il grigio dell’atmosfera.

Si svela, si sveglia, si veste

di colori vibranti e festanti

e corre dovunque in città…

Porta di qua il suo sorriso,

di là il suo magico mantello.

A tutto ed a tutti rinnova la vita.

Dice senza vergogna: “Son bella.

Vi porto tanti fiori, il mio verde.

Faccio rinascere in voi l’amore.”

Fragile è la sua bellezza.

Godetevi il suo fascino fresco

mentre dura… svegliatevi!



E’ primavera


Ecco la signorinella

canticchiar presso il ruscello,

vestita a festa

adorna di primule e viole.

Ora è ballerina graziosa

che si muove leggera

sul manto verde della terra.

Con un tocco di magia

invita tutti alla sua festa:

margherite bianche e gialle,

alberi tinti di petali rosei,

fringuelletti ed uccelletti,

colorate farfallette,

e tutti gli altri animaletti,

senza contare poi gli insetti.

È primavera!

E tutti formano un coro

per celebrare la bella stagione.



Odore di primavera


Il calore del sole

che tocca il mio viso

mi fa ricordare

il suo caldo abbraccio.

La fredda pioggia cristallina

ed il profondo cielo grigio

mi faranno ricordare sempre

il tuo triste addio.

Ricordi quando parlavamo

delle tue poesie d’amore,

di caldi baci e tristi partenze,

di profondi sentimenti

e tanti cambiamenti?

Tu avevi amore

e me lo davi.

Ed io ti lasciavo…

ed un’altra arrivava.

Era tutto un via vai!

Erano i primi giorni

di primavera

e voi, fiori, donavate

il vostro odore!



Di nuovo, primavera.


È di nuovo primavera.

La vedi e la senti

quando cammini nel parco,

o in campagna, al mare,

o per le vie della città.

Comincia a colorire l’ambiente

con i suoi boccioli di fiori,

di alberi da frutta,

con i cespugli tutti tremanti

nel venticello fresco che attraversa

la tua pelle e ti rinfresca.

E cominciano il loro lavoro le api.

Gli uccelli cantano e schiamazzano

tra le chiome degli alberi.

Gli insetti si accingono ad irritare.

L’erba è cosí tenera e lucida,

il cielo prende tutto un altro aspetto,

piú chiaro, piú vivo, piú visibile.

Tra i raggi del sole e le nuvole bianche,

il vento che corre, la pioggia che scende,

a volte la tempesta, la grandine o la bufera.

Un miscuglio di eventi un pó matti,

come un giovane immaturo che cresce

tra una sgridata ed una risata,

tra le difficoltà e la felicità,

tra la cattiveria e la bontà…

in quelle giornate piene di attività,

di tanta energia tra i compagni

o tanta riflessione quando si è soli.

È primavera: principio di una nuova vita!



Katie e David


C’è Katie che dà la pastina

a David, il suo piccolino,

che ha soltanto cinque mesi!

Dove? Sotto l’ombra di un albero

marino, su un monticello di sabbia.

E la gente si gode la natura estiva

mentre il sole imbianca il cielo azzurro

e le nuvole, sparse qua e là,

fanno ombra al cielo lassú.

Ecco i gabbiani che s’avvicinano

all’odor del mangiar del piccolino,

sempre avidi e pronti per un morso,

per acchiappar quel pezzettino

anche dalla bocca di un bambino!

Ogni essere ha la sua natura,

e la natura provvede per tutti…

mentre David mangia la sua pastina

sotto quell’albero marino,

che fa ombra in questa mattina

quando la mamma provvede

sotto il sole per al suo piccino.



Riposo


Si frangono le onde

ad una ad una

sul litoral roccioso

d'un quartiere.

Il sole cocente

annega tutto:

la gente avida

ingoia i suoi raggi.

Sono ricchi

gli uomini terreni

nel gioire del bel giorno dell'estate.

Gli uccelli marini svolazzano contenti

sul formicaio che si riposa.

Passano i minuti, passano le ore

sul piccino che felice si tuffa

nel lago marino che ha creato.

Una vecchia anch'essa sorride.

La solitudine non fa per lei:

sta sotto il sole

con tutta la gente

e sorride al futuro

pensando alla bambina

d'altri tempi.



Lasciala in libertà


Tra il verde dei campi

nell’estate della mia giovinezza,

nel mio paese nativo, Montemurro,

m’è sempre piaciuto

il volar delle farfalle.

Ricordo vivamente una mattina di luglio

quando una farfalla bianca si posó

sul cespuglio di more nere vicino alla strada.

Un desiderio immenso avvolse il mio animo

innocente di fare mia quella farfalla.

Essa volava su e giú, di foglia in foglia,

evitando le spine del cespuglio

con tanta leggerezza, con delicatezza.

Ed io giravo intorno a quel cespuglio

sperando d’imprigionarla, di farla mia.

Volevo chiederle il segreto del suo volare

e del suo delicato abbandono all’aria fresca.

Mi apparve come un messagero

che di foglia in foglia,

di fiore in fiore,

porta effimero il messaggio delle gioia.

Mi punsi quando cercai

di prenderla nella mia mano.



Mi rinfresco


Sotto le fresche frasche

con una frasca fresca

mi rinfresco.



Foglie autunnali


Nell'aria autunnale

guardo le foglie

cadere leggere leggere

sull'erba già bagnata

di gocce dal cielo.

Si vedono in gruppo

fruscianti sui prati estesi

di questa città.

Si rincorrono, si rialzano,

si accarezzano a vicenda,

e poi, stanche,

si accucciano attorno

al tronco di un olmo.

E lì, le foglie,

sospinte dal vento,

cercano invano

di ritornare in sù,

per attaccarsi a quei rami,

una volta ancora, lassù...

Lo stridere del tempo

che passa chiama anche

le giovani foglie che

presto diventano smunte,

incenerite, giallastre

già vecchie e intirizzite.

I passanti le schiacciano

indiscriminatamente

con suole diverse

mentre volgono gli occhi in alto

per guardare le foglie

rimaste sui rami irti

contro il cielo grigio.

Ed è verso il cielo

che punto le mie pupille,

il mio sguardo, e volo...

mentre le foglie autunnali

cadono, baciando gli atomi

dell'aria, come un artista che

sfiora le mani su labbra

che mormorano "grazie"

al pubblico, in segno d'amore.

E poi cadono d'un tratto

e si fermano sui prati

pieni di lacrime

per un momento.

Il vento le rapisce d'un colpo

e le porta in un folle cammino

per strade ignote, nel grigio mattino.

Ancora le vedo tutte,

ingiallite nei miei sogni,

in un coro strepitoso

e incessante che si alza

dal mio cuore di poeta

in un crescendo misterioso.

Ricordo i dolci sorrisi

degli amanti sotto gli alberi,

gli uccelli liberi nell'aria,

e quell'ultimo vano sogno

di foglie rapite dall'autunno.



I limoni


Ai limoni

ci ha pensato

mia moglie.

Li ha raccolti tutti

in una volta

i primi d'ottobre.

Io, i limoni, li colgo

a poco a poco.

Mi fanno compagnia.

E già siamo a novembre

ed i limoni

sono rifioriti,

sono pieni di altri limoni verdi.

E le piante sono tutte

profumate.

I limoni vogliono essere

spogliati

se devono di nuovo

rivestirsi gloriosi..



I passeri


È una mattina quieta.

Il cielo è grigio,

gli uccelli sono in festa

in questo giorno d’inverno.

Il pesco è soltanto l’ombra

di com’era una volta: rimanenza

morta della sua gloria

d’autunno passata.

Allora quest’albero aveva

foglie, pesche, chioma…

soccorso benevolo

per il visitatore occasionale…

che aveva condiviso con me

una tazza di té, risate, chiacchierate.

Adesso i rami nudi negano

la vita stessa, eccetto per dare

a quei passeri in cerca

di cibo e di calore

un posto per riposare,

alcuni momenti di calma,

un intervallo pacifico.

Questi piccoli passeri occupati,

sparpagliati sopra le grondaie

ed i rami privi di foglie,

stanno mangiando pane…

pane messo là dai miei irritanti

bambini, il cui gesto di bontà

riaccende in me il calore

che porta una buon’azione.

Fra poco io poteró

questi rami. Compieró

questa chirurgia per necessità.

Ma nel frattempo, durante

le prossime settimane,

a volte mi siederó a lato

di questo davanzale e, di nuovo,

questi passeri mi faranno gioire

nella mia dimora con la mia famiglia,

mentre, da ambo i lati, aspettiamo

la primavera.



Il vento e la solitudine


Il vento soffia senza pietà

contro il davanzale della mia stanza.

Una folata, con la sua passione violenta,

tuoneggia fuori, nella strada,

e scuote le foglie del mio limone.

La natura, nella sua totalità, non reagisce.

Ma tutti i suoi rami tremano dal freddo:

si scuotono ed hanno paura delle frecciate di vento.

La solitudine, tremante come una foglia,

si arrampica nelle ossa di questo corpo umano.

Ma la solitudine è soltanto uno stato della mente.

E la mente, come una quercia gigantesca,

si sovrappone al debole corpo umano,

che muove la sua carne quando il vento

della natura decide di muoversi in giro in folata.



Il ciclo


Solitaria strada

sotto un cielo oscuro

guardi le ombre

di una notte d'autunno.

Cadono le foglie ben presto,

irti i rami si distendono

nell'eternità.

Solo una foglia

continua a dimenarsi,

ma dopo un pò anch'essa

cade.

Un raggio di sole passante

accarezza le foglie ingiallite

sul marciapiede bagnato,

mentre il vento

le accoglie in un cestino

e le deposita sotto il cipresso

accanto ad altre foglie

d'altre estati.

Freddo è il cuore

della pianta che piange:

ha perso le sue foglie,

ha perso la sua famiglia.

L'albero mesto ricorda la primavera

e solo piange la sua sorte

e l'estate svanita.

Poi nell'inverno freddo

dorme d'un sonno pesante

con sogni di felicità perduta.

Nel grigio cielo spento

appare una colomba.

Dopo una rondinella.

Infine la primavera.

Gioia!





LE ROSE


C’è qualcosa di molto speciale riguardo alle rose. Queste

sono le patrizie fra un gran numero di fiori. Le rose vengono

in molti colori, hanno una varietà di tessuti, possono essere

grandi o piccole e, soprattutto, attraggono per la loro

fragranza.

Un giardino di rose ti dà un’esaltante esperienza di bellezza.

Però... devi starti attento... il cespuglio delle rose è pericoloso

per il nostro corpo e pelle umana. Le rose crescono alla fine

di ramoscelli di spine... ti puoi far male un pó o di più.. Una

rosa quasi obietta ad essere colta o presa... anche se la sua

tenuta di vita è momentanea come la vita stessa.

Da un piccolo bozzolo compatto balza un raggiante,

profumato fiore colorato. Un mazzo di queste rose sono un

raro premio da donare in occasioni di gran rilievo.

Man mano che matura, una rosa perde tutta la sua stretta di

vita: le sue foglie cadono in rotta. Queste quasi ti chiedono

di essere usate come tu vuoi. Difatti le foglie di rose vengono

buttate durante le feste, usate nella manifattura di profumo ed

anche in cucina!

Una rosa è la naturale alleata del poeta quando questi ha

bisogno di fare una semplice analogia con la vita. Per questa

ragione con il passar dei miei anni la rosa ha spesso preso il

posto d’onore in alcune delle mie poesie.



Un bocciolo


Un bocciolo mi dà tanta speranza,

il suo aprirsi tanta gioia,

il suo spandersi tanto dolore!



Una rosa


Quella rosa

è sbocciata

stamattina.

È già fiorita

la sua bellezza.

È strepitosa

come una diva

al culmine del successo.

È abbagliante

alla vista.

Desideravo

quei petali rossi,

la sua perfezione.

Che stupido

sono stato ieri!

Non l'ho colta.

È già

quella rosa

sbiadita,

finita.



Rosamor


È stato oggi. Ho colto una rosa

tra le tante del mio giardino.

Strano... giammai ne uccisi così.

In mano, tra le mie dita,

accarezzai il profumo,

i delicati petali,

le tenere e giovanil spine.

Il tutto ancor sorride divino

verso il cielo raggiante

pieno di rondinelle in volo.

Bellezza eterna nei miei ricordi,

culmine di felicità terrena,

momento scolpito nei tempi.

T'amo ancor, o profumata rosa.



Amore di rosa


Appassita è la rosa che conoscevo,

passati sono i tempi in cui vivevo.

Le memorie son tutto ciò che rimane

a un cuore che non conosceva confini.

L'amore è soltanto un'illusione

che sbiadisce con il passare del tempo:

sedotti sono i giovani in questo gioco,

perfidi sono i sogni del passato.



Fragranza che dura


Ogni volta che canto una canzoncina

là, nell'ombra, vedo la luce

di una che è tutta folgorante.

Come le ombre, come la luce del sole,

tutto passa,

tutto è ieri.

E ieri, come una rosa colta,

lascia ancora nelle mie narici

quella completa fragranza,

quella perfetta scelta.

Io so che anche una rosa perfetta

con il tempo crescerà, appassirà, morirà.

Ma non so se uno

dovrebbe cogliere la rosa,

se uno dovrebbe annusare

questa creazione solitaria e perfetta della natura.

Che diritto ha l'uomo di odorare infine?

Perchè aspetta con ansia l'arrivo della Primavera

se niente è eterno, se niente è vero?

Purtroppo sogniamo un sentiero di rose...

ci pungiamo le mani,

cogliamo quel profumo con gioia.

Poi domani arriva... ed è soltanto ieri.

Ma allora io mi ricorderò

di quella solitaria rosa impaurita

così dolce, così calda, così vera...

e niente mi farà

voler di più,

niente mi darà momenti più felici.

Ricorderò quei tempi quando non

sapevo che cosa dire,

quando il silenzio pianse alcune umili lacrime,

quando il silenzio, con il suo parlare eterno,

disse tutto... e niente per me da aggiungere.

Si, ricordo adesso, dissi qualcosa...

che cos'era? Non so veramente...

lo so che era sincero, vero.

Poi il tempo mi punse la mano,

era allora il momento di andare.




LA NATURA IN CITTÁ


Ci sono molte occasioni in cui prendiamo nota dell’effetto che

la natura ha sull’ambiente creato dall’uomo.

In Foglie autunnali siamo specialmente consci delle foglie che

cadono. Quando cadono, come cadono, che cosa succede

quando arrivano a terra. Come sembra che le stesse foglie

reagiscano e come noi, da umani, ci teniamo indietro come

osservatori. Ci sono sempre certamente delle persone che

non sembrano notare molte cose, visto che sono troppo

occupate, gente che guarda a questo evento con

indifferenza, gente che è anche capace di fare poesie su

questo!

Proprio come in “Una doccia in città” quando, dopo un

lungo periodo di siccità, una doccia viene per rompere la

monotonia della vita. Questo evento porta con sé un

cambiamento di emozioni, sia per la città che per la gente

che vi abita. Dopo questo breve, secco periodo, l’onnipotente

sole ritorna per regnare supremo una volta ancora.



Una doccia in città


Una città che si fa una doccia

dopo una lunga giornata di sole

è orgogliosa della sua nuova veste.

Strisce di acqua che corrono sui marciapiedi,

gocce che spariscono sulle linee dei tramvai,

la gente che inala l'aria fresca,

un bambino, con la bocca aperta,

prende le gocce con la sua lingua.

Il miracolo della natura passa.

La città s'illumina di nuovo

sotto i raggi possenti

dell'eterna potenza del cielo.



Farfalletta multicolore


Nel frastuono del traffico

e la confusione dei passanti,

l'altro giorno

ho visto in città

appiccicata

a una vetrina di lusso

una farfalletta multicolore.



L`INQUINAMENTO


La questione della responsabilità individuale e collettiva per il nostro

ambiente è piú attuale oggi che vent ‘anni fa, quando ho scritto

questa poesia.

Dal 1971 al 1991 il problema dell’inquinamento è cresciuto

drammaticamente. Siamo stati testimoni di un’intensificazione della

nostra incapacità di contenere quelle attivatà che hanno

danneggiato e continuano a rovinare il nostro ambiente naturale.

“L’inquinamento/Pollution” è essenzialmente una poesia pessimista.

Non offre soluzioni. Né ci possono essere quando la realtà ci dice

che siamo incapaci di alzarci al di sopra di noi stessi; o, almeno,

quella è l’opinione dell’animo di un giovane che pizzica le corde

della sua chitarra, mentre ricorda il mondo com’era prima che

scoppió.

Anche se molte delle immagini che ho descritto in questa poesia del

1971 (per esempio fiumi che si putrefano, uccelli e pesci in rovesci

di olio, specie di animali in pericolo) sono apparsi sui nostri schermi

televisivi, io oggi mi sento in qualche modo diverso. Sono diventato

piú ottimista. Credo che non soltanto possiamo, ma che dobbiamo

assumerci la responsabilità di diventare custodi del nostro pianeta.

Le noste creature viventi hanno bisogno di essere protette nei loro

ambienti. I tipi di civiltà che noi abbiamo sono possibili in una

realtà ecologica sostenibile. Abbiarmo bisogno di arrivare ad un

bilancio tra i nostri bisogni e quelli della natura. Abbiamo bisogno

di rattoppare i nostri sbagli. Il mondo ha l’abilità di rinnovarsi - cosí

c’è posto per fare sbagli... peró questi non possono essere cosi

grandi...

Scritto - 1991

...e questa questione politica non se ne va via... perchè oggi

domenica 2 marzo 2008... ci siamo riuniti qui per vedere che sta

succedendo a livello governativo Federale, Statale e Locale a favore

de “L’ambiente e i Cambiament Climatici.”

Aggiunta: domenica, 2 marzo, 2008



L'inquinamento


(i)

Son già passati dieci cent'anni

da quando mi costrinse Iddio

a far compagnia all'eternità.

Ed ora pensando alle terrene cose

mi prende la nostalgia per la vita

ch'ora ha finito la sua gioventù.

Or non c'è più la terra

i mari non ci sono più;

c'è soltanto un suonator afflitto

che pizzica le corde della sua chitarra.

(ii)

Si dissecca l'erba dei prati verdi,

stagna l'acqua dei moribondi fiumi,

sporca è la spiaggia sotto i tendoni.

Un pesce viene su per un boccone

ma trova solo un'insalata chimica

che l'inerzia privata ha avvelenato.

Un gabbiano si posa sulle onde

che puzzano di petrolio e pesci morti.

Il mondo è fermo per uno svenimento

che risulta dalla puzza che si sente.

(iii)

Un uccellino malato di febbre

perde le piume e la speranza.

Non c'è più la limpida sorgente,

il fiume mormorante, il lago risplendente.

C'è il fumo che riempie le tempie

dello stanco animal pensante,

che piange la sua stoltezza

ricordando quei giorni passati,

quando veniva svegliato dalle rondinelle,

nelle primavere d'altri tempi.

(iv)

Silenzioso un rivo si putrefa

sotto un ramoscello privo di foglie

e grida, d'una voce muta, all'inumana

fine della gaiezza perduta.

Una barchetta languida piange

i giorni ormai, ahimè!, perduti

della felicità schietta degli amanti

al rinfiorir della natura.

Non c'è più la voce dell'amore

che culla le onde del suo cuore.

(v)

Morte sono le genti tutte quante

che resero il mondo puzzolente!

Infradiciate sono l'anime perdute

in laghi coperti d'escremento!

Un torpore invade l'aria d'una volta

in foreste scheletrite dalle genti.

Scomparse sono le bestie terrene

dal ciclo della vita della terra.

L'infinito è morto, i cieli sono spariti,

le stelle sono oscure nella notte.

(vi)

La grande falciatrice non falcia più

sul vasto mare della gioventù.

Dio m'ha detto ch'è morta e seppellita

sotto l'oceano che non esiste più;

non l'invoca piu il vecchio vagabondo

chè sono già mill'anni che non si vede più.

Non si guerreggia più, non si combatte più,

non si vive più, non si ama più

sul mondo ch'una volta era famoso

a far questo e mill'altre cose.

(vii)

Or spiegate nell'infinità sono l'anime

della triste razza della viltà.

Disperate, sotto un manto oscuro,

si battono l'un l'altra con furore

per non aver punito in tempo la pigrizia

ch'ha fatto un macello della civiltà.

Pensano al tempo della realtà

quando si dicevano a vicenda:

non m'importa se l'animale rinchiuso

diventa pazzo e non sa dove andare.

(viii)

Togliamo di mezzo le mosche noiose;

via, via col serpente velenoso!

Facciamo una zuppa con la colomba mesta

mentre il canarino viene in prigione!

Si va nel lago a pesca di conigli

chè in giro non se ne vedono più.

Un pò per volta tutti questi animaletti

scompaiono di vista senza scampo

mentre l'uomo che non può cacciare più

bestemmia l'avarizia maledetta.

(ix)

Non corre più sulla corrente chiara

del fiumicello dai monti tutti bianchi

l'odore della gioviale freschezza invernale

chè l'uccellino ha smesso di cantare.

Il giorno, la notte, e le stagioni

non ci sono più poveretti chè le ore

si sono fermate nell'eternità

col tempo ch'ha finito di cambiare.

Ora l'umanità svanita ricorda solo le cose belle

al mondo che ricchi e poveri si godevano senza conto

(x)

C'è un'illusione lì nel cielo buio

d'un uomo il cui sorriso senza pari

ved'arrivare la fine dell'umanità

costretta a più non ridere e giocare.

Gli scrittori della mia giovinezza

piangono l'ora del disprezzo perchè

le lor fatiche non servono più

in un paese dove non si legge più.

La terra insomma s'è buscata una tempesta

prima di scoppiar fuor dalla finestra.



El Nino


Questo ragazzetto con un nome spagnolo,

El Nino lo chiamano in lungo e in largo,

porta le grandi notizie come una “Superstar”

quando lascia la sua costiera con cattive intenzione.

È amico o nemico? Perchè la Natura

ha paura di questo ragazzetto

che vuole gironzolare sull’oceano,

volare con il vento, piangere con la pioggia?

Tutte le creature grandi e piccole si domandano

se il prossimo anno arriverà El Nino!

Causerà di nuovo danni e confusione,

ma perchè vuole proprio venire?

Questo ragazzaccio che vive nel Pacifico

si sveglia regolarmente dal suo profondo sonno

e cavalca le onde, smuove le correnti,

è padrone dell’aria, svita i nostri ecosistemi!

Stimola le tempeste, i temporali e gli uragani,

capovolge navi e barche, sradica gli alberi e le

raccolte, caccia la sua lingua all’umanità con burle

e modi ribelli come un cattivo, brutto adolescente.

Ma il nostro El Nino non puó concentrarsi a lungo,

tutto d’un colpo ferma la sua distruzione, e va oltre!

Meravigliato è chiunque lui abbia visitato, liberato

nella luce del sole, nella pace di un fresco giorno

nuovo!

Written by Tom Padula

October, 1997

Chapter 3 - Amica Poesia Vol.2

I SENTIMENTI, LA SALUTE


La vita umana è caratterizzata dai sentimenti che ogni

persona sente. Ci sono i sentimenti del cuore, della mente e

della ragione; ci sono anche quei sentimenti che sono generati

dalle nostre opinioni. Troviamo che i sentimenti di una persona

circa tutta una varietà di sensazioni determinerà il tipo di vita

che eventualmente viviamo.

Essere consci dei propri sentimenti è molto importante… piú

importantemente è capire che i tipi di sentimenti che teniamo

dentro possono avere un grandissimo impatto su noi stessi e su

tutti coloro che ci sono vicini.

Sentimenti di amore, cura, bontà genuina carità, sincerità,

onestà, simpatia possono portarci tanta felicità tramite la

cooperazione con gli altri, dalla generosità di spirito che noi

dimostriamo in tempi di difficoltà o normale vita quotidiana.

Sentimenti di antipatia, malevolenza, vendetta portano a

litigi, lotte, guerre. I sentimenti sono presenti anche dentro ai

vari stati di colpa, cattivi temperamenti, inclinazioni alla

violenza… questi possono essere molto distruttivi per una

persona individuale o essere il risultato di situazioni molto

precarie ed aggressive.

Attenti ai sentimenti! Sono le basi della nostra comunione

con noi stessi e con gli altri.



La sincerità


La sincertà, fratelli miei,

la vedono da lontano anche i ciechi,

che per quanto gli occhi loro

non vedono altro che ombra,

il lor spirito sveglio

sente il calore di quello buono

che sinceramente parla a loro

di quel che vede e sente.

Infatti la sincerita è cieca;

non guarda nell'occhio del padrone

ma alle stelle con sottomissione.

Perchè non dovrebbe l'uomo rivelare

le verità che a lui paiono buone?

Perchè nascondere quel che noi vediamo

quando Iddio, nella sua grandezza,

ha schiarito le tenebre col sole?

Cos'è l'uomo se non una creazione

fra le altre così ben messe insieme?

Perchè dovrebbe l'uomo assumere

quel ruolo che non spetta giustamente a lui?

Lasciamo, oh fratelli miei, la giustizia

universale nelle mani del Signore.

Cerchiamo soltanto di non arrecar

danno al nostro vicino, che, anche lui,

vuol vedere le cose come le ha fatte Iddio.



Cercando la gioia


Scritta: Londra 12/06/05

La gioia nella vita

viene dall’amore

che tu senti dentro…

se tu ami gli altri,

rispetti te stesso,

ti preoccupi dell’ambiente,

sorridi al futuro,

ridi spesso insieme

a quelli che ti stanno vicino,

affronti il lavoro

con piacere e dignità.

Avrai la gioia schietta

se pensi al bene,

essendo consapevole

dell’esistenza del male.

Allora rimarrai ottimista,

vorrai contribuire al mondo

pur sapendo che il tuo contributo

potrebbe sembrare di poca importanza.

Noi, umani, siam fatti cosí:

di carne ed ossa, d’un corpo materiale

con pretese spirituali

ed illusioni d’immortalità.

Siamo qui per poco tempo,

fin quando la morte arriva

e ci porta via… o forse

ritorniamo dove già eravamo.

O, forse, sicuramente…

non lo so… dove!

Nel frattempo voglio sentire

la gioia di tutto quello

che mi circonda, di chi

mi è veramente amico!



La gioia


Scritto a Londra 2005

davanti all’appartamento

dove visse James Joyce nel 1911

La gioia è un fiore

al principio

del suo cammino

verso la vita.

La si puó avere

in ogni tempo

se il tuo spirito

rimane pulito

e non si affatica

per le cose materiali

di questa nostra vita.



Sicurezza di sé


Quando ti senti

sicuro di te stesso,

tu stilli fiducia in te.

Porti in giro un’aura

di ‘poter fare’ con te.

Tieni i tuoi pensieri

semplici e precisi.

Tu sai chi sei

e che cosa devi fare.

La tua anima rispecchia

i tuoi sentimenti e le tue opinioni

mostrandoli apertamente a tutti.

Tu sei come i ricchi

che conoscono il loro potere,

e non sono tanto umili

da non usarlo!

La sicurezza di sé dà un’immagine

del tuo valore nella società.

Solo un consiglio sulla fragilità

della propria sicurezza.

Il tuo valore deve uguagliare

le tue azioni, i tuoi fatti e promesse.

La sicurezza di sé puó essere un lusso.

Perció mantienila nel tuo palmo

e costruisci intorno ad essa un muro

di ottimismo e di sconfinata energia.

La sicurezza di sé ha bisogno di sogni

come l’erba ha bisogno di acqua,

come una macchina ha bisogno di benzina,

come un bambino ha bisogno di stima.

Nei ‘bassi’ della tua vita, non permettere

a niente di fermare il potere della tua arma

piú potente: la sicurezza di te stesso.

La sicurezza di sé non è arroganza.

È un lume interno che brilla

esteriormente su tutto quello che fai.



La simpatia


Quando c’è la simpatia

tu non te ne vai via!

Rimani lí sul posto

e stai tosto tosto!

Ti senti bene dentro

anche quando non stai bene!

Acquisti l’occhio sicuro

di chi è proprio duro!

Parli ed agisci da padrone

anche se sei un cafone!

Quello che dici è ben detto

e quello che fai è ben fatto!

Non senti alcun rancore

perchè niente ti fa orrore!

Non è un errore

di avere per compagnia

questa bella simpatia!



L’antipatia


La sorgente della tua discordia

è tutta colpa dell’antipatia!

Questa si intromette dappertutto

in tutti i tuoi affari ogni giorno!

Tutti ti vogliono lontano lontano

anche quando sei buono buono!

Il tuo posto fra quella gente

lo tieni soltano per tradimento!

Vai in giro come un lebbroso,

sei veramente molto penoso!

Non è tua la felicità,

non conosci la vera bontà!

Anche se parli di cose giuste,

non ti valorizzano per niente!

Evitano la tua compagnia

per colpa della tua antipatia!



Dare la colpa a qualcuno...


Attacca, attacca… non lasciare

mai che la pace ti circondi!

Devi gridare e ringhiare,

hai bisogno di picchiare qualcuno.

Il tuo ego non ha bisogno di riposo,

perció lotta… anche quando dormi!

Non essere contenta con quello che hai.

Perchè sentirti felice nella tua culla?

Tu sei sfregiata. Non vuoi scoprire

che cosa sta causando questa guerra in te.

Quelli intorno a te soffrono

se per caso ti vogliono bene.

Perció, perchè non risparmi il dolore…

Ah! Sarebbe cosí facile per tutti…

eccetto per te!



Indulgenza


Tutto quello che vuoi

mangiare e lo fai!

Tu metti alla prova il tuo stomaco

ed i lavori del tuo corpo.

Tu gonfi e guardi con stupore:

“Come puó essere?”

Ci vogliono solo pochi minuti

per soffrire la mancanza di volontà…

non è un successo!

Tu stai pagando il prezzo

con indumenti che sono

troppo piccoli. Tu sembri

un tu cresciuto di misura

con magliette e pantaloncini

che non ti vanno piú!

Il tuo aspetto è cambiato

insieme alla tua forma…

Sei determinato a risolvere

il tuo vizio, la tua indulgenza

scegliendo il cibo giusto.

Poi il tempo per mangiare

arriva di nuovo… tu socializzi,

fai festa e ti diverti ad ogni occasione…

c’è una commemorazione,

un compleanno o una riunione di famiglia!

Come puoi tu vincere

le tue riconosciute debolezze!

È una contraddizione disperata

il fatto che vuoi mangiare di meno

mentre in paesi straziati dalla guerra

qualcuno sogna i tuoi eccessi!



Anoressia-Stress


Estendi le tue abilità,

strafai le tue attività.

Accresci la tensione,

sorreggi i tuoi eccessi…

Imbottiglia tutto dentro…

senza neanche una buona risata!

Non te la prendere in modo naturale…

non è di moda essere facili!

Tu ti fai valere

senza compromessi!

Devi aver successo a dispetto

della tua stanchezza!

Diventa tutta nervosa

sopra ogni piccolo dettaglio!

Tutto è importante,

non permettere a nessuno

di pensare!

Vai, vai, vai… attacca, attacca,

ordina, comanda, critica!

Nessuno puó fare le cose giuste.

Deve essere perfetto…

proprio come te!



Orgoglio impotente


Il sangue dell’uomo è una vipera

che avvelena il mondo.

Debole, egoista, sfortunato,

lui diventa grande nella sua piccolezza.

Vuole imporsi sopra tutte le cose

che sono piú forti di lui.

Vuole conquistare le altre cose

con la sua mano di ferro.

Ma il tempo lo affievolisce,

lo fa diventare inutile, vecchio.

Impotente, l’uomo si ribella.

Nel frattempo la natura,

con la sua mano eterna,

cambia le cose e gli uomini

per rimpiazzarli con altri

che vogliono anche loro vivere.

Lo stesso ciclo si chiude.

Poi, piú veloce, continua all’infinito.

La vita, l’eterna vincitrice,

viene conquistata ogni giorno,

per sempre.



La vanità… ti fa morire


Com’è bella la vanità!

Ti fa sentire attraente e buono.

Si vede che sei un dio

che si guarda e si ammira,

che non sente irregolarità,

e dove tutto è accettabile.

La vanità non fa vedere

gli errori e le mancanze,

ma gioisce davanti

alla tua riflessione.

La vanità non è cieca,

ma fa soltanto ammirare

le cose che paiono buone,

anche se non lo sono!

Quando si dice vanità,

si pensa a Narciso

che rifiutó la ninfa Eco,

innamorandosi

della sua immagine

riflessa sull’acqua limpida

di una fonte chiara.

Per questo morí

e fu tramutato

in profumato fiore.

Cosí è anche la vanità,

che si rispecchia in te…

e ti fa morire lasciandoti cullare

nel profumo del tuo ego.



Adorazione del frigorifero


Era giovane. Aveva fame.

Aveva bisogno di sostanza giornalmente.

Amava interrompre quasi ogni ora

il suo normale da fare.

Veniva ad aprire il frigorifero

cercando del cibo pronto per mangiare.

Ció ch’era rimasto: cotolette e verdura,

frutta, dolci e gelato.

Mangiava tutto quello

che cadeva nelle sue mani.

Aveva sviluppato la reputazione

di avere un buco senza fine:

tutto quello che era buono e saporito

finiva nel suo stomaco.

Non era affatto grosso… era

come una lupa magra in cerca

di soddisfare la sua fame.

Qual’era il risultato di questo continuo

inchino davanti al frigorifero?

I suoi poveri genitori erano disperati…

ci stava mangiando tutto della casa,

e la casa. Come potevano disciplinarlo

per non farlo avvicinare al freddo deposito

senza quella intensa convinzione

nei suoi occhi ingordi?

Che cosa dovevano fare

per questa insanziabilità di cibo?

Andarono da dottori e dietisti,

visitarono le cliniche della salute e le palestre,

e, finalmente, gli venne detto chiaramente

che alla sua età il mangiare è una religione.

Il frigorifero è un altare per pregare

per lodare ed adorare. Questo è tutto.

Amen.



Il tuo corpo


Il corpo che tu hai

ti fa compagnia…

perció fallo tuo amico

anche di piú della tua famiglia!

È difficile tenerlo in forma

se non gli dai tempo per mangiare,

o se trascuri lo sport e il riposo.

Un corpo ha bisogno di qualcuno

che lo tiene il piú sano possibile.

Ci stai soltanto tu dentro lui

perció è la tua proprietà.

Hai bisogno di farlo

come un cartoncino da visita

che è semplicemente attraente

nella sua individualità.

Per questo dagli il tuo meglio

dentro, fuori ed ovunque.

Questo è il vero esame: non

tenerlo troppo alla larga !



1971


Come tante rondini nel cielo

gli anni miei toccano le scie

delle sponde dell’azzurro ciel.

Aver fra l’altro passato il ‘71

con tanta gioia e fra sí schietta compagnia

che sembrami Iddio aver voluto benedir

gli anni piú belli della vita mia!

E tante son le parole bene

dette, e molte e piú belle già

dimenticate. Ho cercato in compagnia

la pace, l’ordine e l’armonia.

Ed ho trovato nell’umanità

l’amore che trascende la realtà.

Umani son gli errori, le lagrime,

i dolor, la vanagloria e la guerra muta:

ma v’è sempre un tanto di piacer

a veder l’armonia nella compagnia.

C’è la felicità, passeggera sí… è vero…

ma cosí belli son quei momenti già

lontani, e quei sogni giovanili

che si rinnovano con le primavere.

Ho visto nel cuore della persona umana

un desiderio grande e ben nascosto

d’esser benvoluto… ed ogni persona

sí diversa dai compagni suoi

ha sempre in sé una scintilla d’amore.

Or voi mi dite che c’è l’incomprensione…

di certo sí;… eppure con la pazienza

piú assoluta s’arriva sempre

con le tante spine a capir

un pó la verità umana.

Si muore sí senza l’aver voluto,

peró fra noi due amici miei

vi è una verità piú assoluta.

C’è l’istinto nudo che, come bestia

nel natural terreno, conduce

la persona all’interesse suo.

E c’è la mente che, purtroppo sempre

piú, guida l’uomo all’automazione.

Fra i due scegliere non so,

ma penso sempre con soddisfazione

che con l’educazione personale si puó

arrivare alla civilizzazione spirituale.

L’educazione non si riceve

dai predicatori, che fra l’altro

hanno il loro salvatore, ma

da noi stessi, nella nostra realtà!



Un contributo


Come tu saluti

con la mano la gioventú,

senti dentro un misto

di tristezza e di gioia.

Sapere che il tuo tempo

sta passando, come il vento

sulla sabbia nel deserto,

è di essere consapevole

della tua condizione umana:

un occhiolino nell’eternità.

Apprezzare la valuta

del tuo passaggio

attraverso il tempo,

come rosei fiori di ciliegio

in primavera, è di lasciare

indietro per gli altri

una felice memoria

da tener cara.

Non fa niente quanto piccola,

la somma del tutto compone

la tua vita, i tuoi sogni…

sii pieno di grazie

per il tuo contributo.



I sogni


Il sogno che hai lasciato indietro

lo senti come un amico nel bisogno.

Trascurato e contrito vuole

qualcuno a cui dare da mangiare.

Un sogno è qualcosa di speciale.

Ed è generoso e non provato,

come un amico leale che vuole

la tua macchina per guidare.

Un sogno rimane nella tua mente

fino a quando non trova un posto in te.

Lo devi soddisfare o causerà

della infelicità lí dentro a te !

Quando tu con lui condividi

il tuo cammino, un sogno segue

la sua propria vera distanza… cosí…

fino alla fine… e poi ti lascia… in avanti!

Sapere che i sogni sono come i sapori

nella tua coppa di vino eccellente …

assaporarne ogni uno e giudicare il loro valore

è formare tutti gli altri sogni davanti a te.

Quel sogno è sparito ed un altro comincia…

Aspettarli tutti uno per un per uno…

Ah! poi sei saggio… e ti accorgi

che verranno tanti altri sogni ancora!



Sgonfiare un sogno


Avevi un sogno

e adesso che è qui

è una vecchia attività…

vuoi un cambiamento.

Perchè non prendi

del tempo e organizzi

una o due crociere…

Vendi tutto e fai

quel che tu vuoi fare?

Datti un pó di elasticità.

Nessuno puó fermare

questi eventi se tu

ne sei contenta!

Togli le catene

che ti legano…

sii libera di far festa

e ballare!

Tu puoi anche andartene

per leggere fino a quando

ti addormenti.

Non permettere a nessuno

di fermarti… neanche a te,

o te, o te !!!



Papavero Alto


Il tuo seme era fatto

di vera durezza.

Eri nato per donare

fiducia e forza.

Eri un pó maleducato

ed il successo accompagnava

ogni tuo fallimento.

Cavalcasti una lunga via

dove c’erano gli alti ed i bassi.

Molti ammirarono

e seguirono il tuo cammino

dandoti risorse e fiducia.

Tu volasti in alto e seguivi

il volo maestoso dell’aquila.

Diventasti il simbolo

del tuo tempo, essendo arrivato

al pinnacolo da dove non c’era

altra via che l’abisso di sotto.

Cadesti da uomo e questo…

tutti ammiriamo. Sei rimasto

là dove tutti ti conoscevano.

Dissero: “Bond è in galera,

ha avuto quel che si meritava!”

L’eroe di ieri è stato falciato

come un alto papavero dei campi.

Io non sono stato mai

un tuo ammiratore nel successo,

ma adesso che sei giú, io condanno

coloro che ti esaltavano ciecamente,

che ti hanno portato giú volontariamente.

Sono le vittime delle proprie debolezze

e in te riflettono le proprie mancanze…

proprio come in te provarono

a unirsi con il tuo successo.

Tutto questo si bilancia,

ma che peccato io dico

di aver ammazzato la memoria

di un sogno, ed il sogno

di una memoria ben guadagnata!

Non è stato tutto invano,

oh Alan Bond!



Amici


Siamo amici…

perció ci scambiamo

le giornate, i pensieri,

le speranze intime.

Ci teniamo compagnia

perchè comunichiamo

l’un con l’altro,

liberi da inibizioni.

Cosí costruiamo la fiducia

giorno per giorno.

Ma abbiamo bisogno di spazio,

oh amico, per essere noi stessi…

Siamo amici…

perció dovremmo potere

andarcene via

per un pó di tempo

per esplorare

il mondo di fuori…

per scoprire che l’amicizia

è un dono prezioso.

Ci lasciamo

quando l’uno o l’altro

decide che vuole

andar via… forse

per fare un’altra amicizia.

L’amicizia è comune

come l’erba e rara

come un’orchidea invernale.

Non possiamo mai

dimenticare un amico

anche quando ce ne

andiamo via.



Amico ad amico


Non mi giudicare

ma dammi la mano.

Diamoci a vicenda

supporto e fiducia.

Non mi buttar giú perchè

mi conosci cosí bene!

Valuta in me quel

che ti attrasse a me!



Il Futuro


Lí, avanti,

davanti a noi,

immerso nella sua anonimità

giace il futuro.

È una massa di momenti

da conquistare, da vivere.

La sua presenza è effimera

perchè non appena è qui fra noi

si confonde con il presente

e poi sparisce nel grembo

di mamma storia.

Il futuro ha di tutto

ed è logico ed imprevedibile.



Ancora spero


Le ore oscure fuggono con il tempo

mentre la burrasca s’acqueta sul mare.

Anche l’uccellino ha finito di volare,

ed ora, contento di sognare, cerca il suo nido

pensando al tradito uccellino dei sogni suoi.

Oh tu, giorno traditore nel passato,

diventa traditore una volta ancora

per tradire il traditor momento

e riporta al presente l’antica illusione!

È dolce la primavera dei sogni,

sono belle le speranze di una volta.

Peró sbiaditi sono ora i ricordi

di questa rondinella che invano

mira ancora l’alto del cielo!



Non Voluti


Perchè tutto è cosí strano?

Perchè c’è l’oblio?

Nessuno puó fornire la verità della vita.

Nessuno puó dire: “Io sono stato voluto.”

Potremmo essere un mondo di scartati

lottando contro l’esistenza

dei cambiamenti, della degenerazione.



Un’autorità…collaboratrice


Un tocco di fantasia collaboratrice

con del buonsenso comune per sua autorità

giudica il resto come stupidità.

Corretto fino ad un certo punto,

puó portare molti alla degenerazione

se non tenuta nella realtà.

Ma quando la maturità capisce

la verità della realtà, allora

un tocco di fantasia collaboratrice

ha il buonsenso comune come sua autorità



Intrusione organizzata


I sogni ritornano alla natura

quando l’unica ossessione della gente

resta nel possedere cose materiali.

Un vergognoso mondo di intrusione

nel ritiro privato degli individui.

Non ci sono segreti,

non c’e amore a riposo.

Soltanto un vuoto dominio

di irreale potere dell’uomo:

la sua propria creazione,

la sua amata moda.

La sua brama di potere soddisfatta,

la sua natura persa nella convenzione.

Non piú i giorni felici

nel privato… a riposo.



Possenza del presente


L’uomo, sorridente all’infinito mondo,

cerca nel cuore di altre persone

l’amore per il gioco in compagnia.

Dimenticar per sempre il futuro

sí bello e sí fuggente, e vivere

allegramente la presente vita bella!

Non c’è marinaio che solca le onde

che non vorrebbe ritornare al fosco luogo

da dov’egli s’imbarcó con tant’amore.

La maga brutta, con le dita spalancate

sul cristallo, cerca nel futuro il presente,

ed allor cambia il presente

per la felice gente: perchè le cose umane

sono cangianti, ma il cambiare saputo

preme alla gioia dell’insaputo.

Perció insodisfatti di questo mondo bello,

sognate le cose che l’avvenir ci adombra,

ma sempre ricordate le parole

che sulla tomba del presente adorno:

“Sognar si l’avvenir fuggente,

ma sempre amar nel cor nostro

l’eterna possenza del presente.”



Un Gatto


Nella strada deserta

un gatto solingo

miagola.

Sente un diluvio

nell’aria afosa.

Non cerca un tetto:

aspetta l’arrivo

dei tuoni, dei lampi,

della pioggia.

L’esperienza gli dice:

va, corri al coperto.

Ma questo felino filosofo

se ne frega:

non ha paura

della natura.

Sicuro di sé,

cammina a testa alta

solo nella notte.

Tom Padula - Amica Poesia Vol. 2

Insegna Publishers - Page 139



Il Football


Non so spiegarmi

come mai il ‘football’

venga tanto amato.

Forse perchè

lo prendi con le mani,

lo butti in aria,

ritorna a te di nuovo

e dopo gli dai

un calcio nel di dietro.

Proprio come fa l’uomo

con il suo amico.



Capirsi


È grande la gioia

nel capir se stesso.

Vedere in giro

il fremere continuo

della vita pulsante

in giornate di sole.

Sapere di essere

significa volere

adattarsi all’ambiente

in cui ci si trova.

Come le formiche

che vivono intorno

al formicaio,

nido di varietà

pieno di monotono

lavoro giornaliero.

Peró tanto accogliente

perche lí è monte,

è vicinato, è casa!

L’í si trovano i pettegolezzi,

la compagnia, la sicurezza!

La vera vita viene dal capir se stessi.

Fortunato è chi ci riesce!



Atomo importante

Written 04-03-2008


C’è in me

un’altra poesia

sulle cose

che succedono

mentr’io cerco

di pianificare

altre che verranno!

Cosí si espresse

quel famoso ‘Beatle”

dopo aver visitato

l’India e le sue filosofie!

Perchè la vita

è un agglomerato di eventi,

di periodi di stasi,

di tante cose varie

che esistono al di fuori

di te stesso, mentre tu

concentri i tuoi sforzi

a capire ció che si presenta

nella tua vita giornaliera.

Sei un atomo complesso

in mezzo all’Universo

in cui non sei altro

che un altro infinitesimo

suo frammento. Peró

sei importante. Credici!



Realtà


L’amore è l’unica parola

che il cuore dell’uomo

sente con piacere.

E quando le cose vanno bene,

tutto vi conviene.

Allora anche le cose brutte

prendono dimensioni eterne,

infinite, piú dell’infinità del cielo.

Non so peró spiegarmi le rose

che, di tanto in tanto, pungono

il soffice tessuto delle graziose

mani che le accarezzano.

Vorrei sentire ancora in me

quel sentimento giovanile

che di rado amareggiava le mie ore

d’entusiasmo, di vanità, di bugia.

Triste per me è l’uomo

che s’affatica a capire la vita.



La Storia: mi dispiace


Rallegrarti

per la venuta di altri

che hanno distrutto

la tua cultura

è amare

il tuo vicino.